PANCRAZISTA IN POSIZIONE DI GUARDIA

Dettaglio di anfora attica a figure rosse con pancrazista che si allena al "vuoto", ed è colto dall'artista nel momento della posizione di guardia. Il vaso è proveniente da Capua, in Campania, ed è datato al 440 a.C., ora parte della collezione di antichità dello Staatliche Antikensammlungen di Monaco di Baviera.
Il pugilato con l'ombra, la shadow boxing o pugilato a vuoto, o semplicemente "vuoto", in antichità era indicato con il termine skiamachia (σκιαμαχία), che trova il significato in "combattimento con l'ombra", ed era un regime di allenamento a forma libera, in velocità (come quella dei pugili e dei combattenti agonisti attuali di altre discipline da combattimento), che consisteva nell'esercitazione di tecniche statiche o in movimento, indirizzate verso un ipotetico avversario immaginario. Le tecniche potevano avere degli schemi fissi ed organizzate per un lavoro più tecnico e fluido, in questo caso venivano indicate con il termine cheironomia (χερονομία), cioè il "ritmo dei gesti".
La guardia è la posizione base di tutte le discipline da combattimento passate e presenti, dinamica per permette attacchi e difese durante l'incontro. Nel pankration esistevano differenti guardie sperimentate per sostenere un incontro di una disciplina che trovava un equilibrio tra una posizione frontale ed una laterale. Particolarità visibile è il peso sulla gamba posteriore e il piede della gamba anteriore pronto allo scatto in avanti.
Sappiamo dalle fonti che ai pugili veniva insegnato che tenere alta la guardia, per tutto l'incontro, era un segno di competenza e professionalità. In effetti, abbassare la guardia era visto come un combattere senza abilità. Demostene famoso politico e oratore, si lamentò con i suoi compagni ateniesi di aver affrontato i macedoni con la forza invece che con la strategia, e notò che questo assomigliava "al modo in cui combattono i barbari: né sapendo né preoccupandosi di alzare la guardia o guardare l'avversario". Interessante notare che Demostene sottolinea l'importanza di tenere gli occhi sull'avversario durante il combattimento; un errore comune degli inesperti infatti è distogliere lo sguardo quando si è sotto la pressione di un attacco violento.