BALSAMARIUM A TESTA DI PUGILE

Balsamarium greco-romano in bronzo e argento, risalente al periodo imperiale, I sec. d.C., alto circa 17 cm., in forma grottesca di testa di pugile, proviene dalla parte orientale dell'Impero, forse Egitto, acquistato da Henri Hoffmann nel 1823, ora parte della collezione del Getty Museum di Los Angeles.
Questo tipo di contenitore, con raffigurazioni o decorazioni di atleti, poteva contenere olio di oliva, usato per ungersi il corpo, prima degli allenamenti o delle competizioni atletiche, o per i massaggi all'interno delle terme.
Il coperchio mobile, ora scomparso, era strutturato in modo da formare parte della testa, dove era inserita la maniglia per maneggiarlo, e in origine, i suoi occhi e i suoi denti erano intarsiati d'argento.
La testa del pugile rappresentato mostra molte delle specificità di un atleta professionista di alto livello: orecchie a cavolfiore, setto nasale spostato e rotto, molteplici tumefazioni e traumi, mancanza di alcuni denti, arcate sopracciliari alterate e sporgenti, cranio deformato e asimmetrico dovuto a numeri incontri con l'uso dei guantoni "pesanti" dell'epoca.
L'atleta, caso raro, viene raffigurato con un amphotis, una cuffia di pelle per la testa, usata per fermare i capelli, e fuoriuscire il ciuffo, il cirrus in vertice, uno stile di acconciatura di capelli con codino, caratteristica e simbolo degli atleti combattenti durante la fase della Roma imperiale, e altre due ciocche di capelli che si protendono dalla cuffia, dove si trovano le anse per la maniglia del balsamarium, che con i baffetti ai lati della bocca, attestano la tipicità di pugile nativo della parte est dei territori romani, sulla sponda orientale del Mar Mediterraneo.
Sulla base del reperto è visibile il simbolo del pesce greco, usato prima del cristianesimo, nel paganesimo del Vicino Oriente antico.
Il ritratto di questo pugile, di cui il nome è sconosciuto, ci ricorda i versi di Gaio Lucilio, influente poeta latino del I sec. d.C., che nella sua Antologia Palatina (XI) si prende gioco del pugile Olympikos:
"Quest'uomo di nome Olympikos che vedi, una volta aveva orecchie, naso, mento, ciglia, palpebre. Perse tutto, quando s'iscrisse fra i pugili, persino i lineamenti familiari. Quando il fratello esibì il ritratto che aveva di lui, l'identità fu esclusa per sentenza".