FRAMMENTO CON PANCRAZISTI

Frammento di coppa attica a figure rosse con incontro di pankration e dall'altro lato, atleta con piccone. Il reperto attribuito al pittore Onesimos, datato al 490 a.C., proveniente dalla collezione dello storico e curatore del Metropolitan Museum of Art di New York, Dietrich von Bothmer, ora parte della collezione antichità classiche del Michael C. Carlos Museum di Atlanta, negli Stati Uniti.
Sul frammento si notano due pancrazisti in una fase del combattimento: l'atleta in piedi colpisce il suo avversario con un pugno nello stesso momento in cui lo proietta al suolo.
Dall'altra parte del frammento vi è rappresentato un atleta con il piccone, skapane in greco, simbolo stesso ed icona della palestra antica, raffigurato ripetutamente sui reperti giunti sino a noi, e proposto dalle antiche fonti.
Gli atleti si allenavano con questo arnese infilzandolo nella sabbia, con lo stesso movimento dell'attuale power hammer (esercizio usato anche nelle Mixed Martial Arts, che consiste nel colpire con un enorme martello un copertone di autocarro, con la massima potenza). L'area dove avvenivano gli allenamenti agli sport da combattimento, denominata skamma, composta di sabbia, veniva rimossa frequentemente con questi esercizi, per ammorbidirla, permettendo di attenuare le cadute e dando stabilità alle prese e ai movimenti.

Il pankration era pericoloso e spettacolare, e non vi è una controparte nel panorama degli sport da combattimento attuali come invece vi è con la lotta e il pugilato, ed era forse simile all'odierno Vale Tudo, e alla sua evoluzione: le MMA, anche se con una grande differenza tecnica, metodologica e concettuale.
Aurelius Ambrosius, o meglio conosciuto come Sant'Ambrogio, vescovo di Milano nel IV secolo d.C., nel suo commentario descrive così questo sport: "…altri atleti combinano l'abbattimento e le proiezioni sulla sabbia con l'intreccio di tutti gli arti e l'uso di ogni tipo di colpo. Questi sono i pancrazisti, perché a loro è permesso di usare tutte le tecniche nel combattere uno contro l'altro".
Filostrato nel suo Gymnasticus dice che il pancrazio "è una combinazione tra lotta imperfetta e pugilato imperfetto". Il concetto di imperfezione è la traduzione di άτελούς, cioè atelḗs, che significa adattamento, continuo arrangiamento. Questo è ciò che ora definiamo, ad esempio, come "pugilato sporco" o "lotta sporca" adattata alle Mixed Martial Arts in continua evoluzione.
Nel pankration era permesso tutto, dai pugni ai calci, dalle ginocchiate alle gomitate, dalle strangolazioni alle proiezioni con qualsiasi variante, anche colpi alle parti intime, o molte altre tecniche vietate negli sport da combattimento del mondo attuale erano proibiti; gli unici divieti puniti con frustate erano il mordere e il graffiare.