Anfora panatenaica (anfore ricolme di olio di oliva come premio ai vincitori) a figure nere, proveniente da Agrigento, con incontro di pugilato, datata al periodo arcaico ellenico, tra il 550-540 a.C., e si trova dal 1867 al British Museum di Londra.
I pugili rappresentati sono veterani ed indossano una delle prime versioni di "guantini" da pugilato, i meilichai, semplici fasce in cuoio di vitello (pelle che non crea molte abrasioni con l'impatto), della lunghezza di circa 3-4 metri, avvolte intorno al polso, alle nocche, per proteggere la mano più che il viso dell'avversario, come raffigurato dall'artista che ha inserito il dettaglio della perdita del sangue dal naso del pugile sulla sinistra.
Il primo regolamento della storia del pugilato si ha qualche anno prima di questo vaso, ad opera di Onomastos di Smirne che ne organizzò i fondamenti.
Nel pugilato antico la testa era il primo bersaglio e talvolta l'unico, non esistevano ring, rounds e punti, e l'unico modo per vincere era mettere a knockout l'avversario o farlo arrendere mostrando pubblicamente la sottomissione alzando l’indice.
Sul collo dell'anfora vi è un incontro di lotta tra due lottatori veterani. Tra i due pugili vi è la scritta NIKOΣΘENEΣEΠOIEΣEN, una specie di firma del ceramista Nikosthenes che ha prodotto l'anfora.