MOSAICO CON INCONTRO GLADIATORIO

Mosaico romano con raffigurazione di due fasi di incontro gladiatorio, datato al III sec. d.C., scoperto nel 1670 nelle terme su Colle Celio a Roma, e inserito nella collezione del Cardinale Camillo II Massimo; dal 1867 è parte della collezione di antichità romane del Museo Archeologico Nazionale di Spagna a Madrid.
Sul mosaico si può vedere un reziario, il gladiatore con la rete, di nome Kalendio che combatte contro un gladiatore di tipologia secutor di nome Astyanax. L'esito del combattimento è mostrato sopra ed è confermato dalle iscrizioni: accanto al nome di Astyanax vi è VICIT, cioè vincitore, ed accanto al nome di Kalendio c'è il simbolo , un'abbreviazione per OBIIT cioè "è morto", a significare che è stato ucciso da Astyanax.
Nella fascia inferiore del mosaico si vede la parte iniziale dell'incontro dove il gladiatore Kalendio ha imbrigliato con la sua rete l'avversario Astianax.
Kalendio è piegato in avanti, con il tridente puntato in basso, e cerca di finire l'altro contendente. Sembra avere avuto la meglio, ma nella scena in alto, dove si vede il seguito dell'incontro, la situazione si capovolge repentinamente: nella fase dell'assalto, Kalendio non ha saputo sfruttare il suo iniziale successo, ed è stato colpito dall'avversario secutor alla gamba sinistra. È finito a terra e sanguina abbondantemente. Anche se sconfitto, in un probabile disperato tentativo di difendersi, alza il pugio, il pugnale unica arma rimasta. Accanto l'arbitro, il summa rudis, e il seconda rudis (arbitro in seconda), che hanno già ricevuto il verdetto dell'editor, l'organizzatore (non presente nel mosaico), invitano con ampi gesti delle mani il vincitore a proseguire la sua azione fino all'esito mortale.
La presenza nell'anfiteatro dell'imperatore a Roma o del governatore nelle Province, poteva condizionare la decisione dell'editor sull'esito dell'incontro. Per esempio l'Imperatore Claudio deliberò che la semplice caduta di un gladiatore nell'arena durante il combattimento, anche se fortuita, andava punita con la morte del gladiatore atterrato.
Svetonio nella sua De Vita Caesarum, Claudius XXXIV, 4, scrive: "Claudio non sopporta gli errori mentre si combatte. Quelli che cadono a Terra per una qualunque mossa sbagliata, specialmente se si tratta di reziari, vengono giudicati senz'altro perdenti e l'Imperatore dà subito l'ordine all'avversario di finirli. A quel punto dicono che all'Imperatore piace guardarli in viso mentre vengono uccisi per l'errore commesso".